domenica 28 febbraio 2010

VI Congresso Mondiale Pastorale Migranti e Rifugiati

Documento finale

Il Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti presenta distinti saluti e si pregia inviare il testo del Documento Finale del VI Congresso Mondiale della Pastorale per i Migranti e i Rifugiati, che ebbe come tema: "Una risposta pastorale al fenomeno migratorio nell'era della globalizzazione. A cinque anni dall'Istruzione Erga migrantes caritas Christi". Il Congresso si svolse in Vaticano dal 9 al 12 novembre 2009.

Allegato in 4 lingue: Italiano, Inglese, Francese e Spagnolo.

http://www.chiesacattolica.it/pls/cci_new_v3/v3_s2ew_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=10534

notizie dalla comunità Scalabriniana in Cile

"Hola Despues del susto estamos bien

Esta madrugada 3.35, fuimos sacudidos por un violento terremoto de 8.3 grados en Santiago (dicen) y a 700 km al sur epicentro más fuerte y con más daños todavia. Duro cerca de 2 min.
Estamos todos bien, Ildo también y hay unos pocos daños materiales en la casa y en la parroquia.
Ahora estamos viendo la forma de ayudar las víctimas y dentro de las cuales muchos migrantes peruanos, que vivian en casonas antiguas del centro viejo de Santiago. Son más daños en las construcciones que deben ser abandonadas que victimas en lesiones y vidas.
Gracias por las preocupaciones.
Saludos a todos
P. Beto"

giovedì 25 febbraio 2010

giornata mondiale della vita consacrata

Liturgia Presentazione al Tempio del Signore Gesù
02 febbraio 2010
Liturgia, Letture: (Malachia 3,1-4; Ebrei 2,14-18; Luca 2,22-40).
Celebrazione con inizio della Liturgia della Luce

Mons. Luciano Monari,Vescovo di Brescia

La Chiesa ha bisogno della vita consacrata. Ne ha bisogno anzitutto per custodire la coscienza viva della sua identità; essa, infatti, trae origine dalla consacrazione di Cristo a nostro favore e si esprime come consacrazione a Cristo senza riserve. Ma ne ha bisogno anche per impostare correttamente il suo rapporto col mondo. La Chiesa, infatti, vive necessariamente nel mondo, anzi per il mondo; ma può svolgere la sua missione a favore degli uomini solo se custodisce, nei confronti del mondo, una autentica libertà; e questa libertà è l’effetto della sua consacrazione a Cristo. Lo dice san Paolo in un testo magnifico della prima lettera ai Corinzi: «Nessuno ponga la sua gloria negli uomini perché tutto è vostro: Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro, tutto è vostro ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.» (1 Cor 3,21). Proprio così: il cristiano possiede una straordinaria libertà nei confronti di tutti e di tutto, ma questa libertà dipende dalla sua appartenenza totale a Cristo e, in Cristo, a Dio; dipende quindi dalla consacrazione a Cristo, proprio ciò di cui è testimonianza la vita consacrata in tutte le sue forme......

http://www.cistercensi.info/monari/index.htm

giovedì 11 febbraio 2010

LA FEDE IN INTERNET

Se il digitale un giorno non farà più notizia

di Giorgio Banaudi
internauta



Un tempo si andava negli States e, per stupire, si tornava con gadget ultratecnologici che sarebbero approdati da noi dopo anni. Oggi ti colleghi a internet, effettui un acquisto on line e l’oggetto di culto ti arriva per posta in una settimana.

Un tempo si raccontava che nelle metropolitane di Tokyo gli addetti delle stazioni insaccavano senza scrupoli i viaggiatori nelle carrozze; una volta pigiati dentro, tutti a sbandierare quotidiani, libri e riviste: un popolo di lettori, i giapponesi. E rispettosi delle tradizioni. Ma adesso di libri e giornali se ne vedono pochi: tutti impegnati a guardare lo schermo dei cellulari sui quali scorrono i fumetti, i racconti, i manga, i messaggi. E in tempo di Natale, per la prima volta nella sua storia, il sito Amazon.com ha venduto più e-book che libri di carta. Il sorpasso ha sdoganato i lettori di queste nuove creature digitali. Tavolette elettroniche che superano facilmente i 200 euro ma che iniziano a funzionare bene. La Rete si è infiltrata ormai quasi ovunque, cambia il nostro rapporto con la realtà. E non finisce di stupire con la messe di prodotti innovativi, fisici e virtuali, che ci regala.

Ma non per tutti è facile. Il cosiddetto digital divide, la differenza di accesso, è ancora grande, soprattutto tra gli anziani. Per questo sono nate iniziative per insegnare, motivare e spingere questa numerosa schiera a un utilizzo più consapevole; l’associazione Eldy (www.eldy.org) propone un software semplificato come trampolino di lancio. Elogiato persino dalla Bbc. E poi ci sono i progetti di educazione per i bambini più svantaggiati (ole.org), la realizzazione di pc a basso costo per i Paesi in via di sviluppo (www.laptop.org), la diffusione libera di testi e informazioni di qualità (come la moderna guida delle giovani marmotte digitali che trovate su: www.fumelli.it/book.pdf).

Si avverte il costante crescere del peso e del ruolo di questi strumenti ma, come tutte le tecnologie utili, prima o poi anche la Rete "scomparirà", assorbita nel quotidiano e smetterà di far notizia (c’è ancora qualcuno che tesse le lodi alla corrente elettrica, alle autostrade? Si usano e basta). Siamo all’adolescenza digitale. Cresce, nel frattempo, la consapevolezza che tocca alle persone gestire questa enfasi, che saper scegliere e valutare non è mai un compito facile o automatico, che un cinguettio di twitter.com o un sms difficilmente possono competere con l’approfondimento di un esperto. La discussione è accesa: dagli editoriali di Riotta (sul sole24ore.com) alle pubblicazioni dei veterani di internet, come Lanier, che vedono il rischio di una eccessiva volgarizzazione dei contenuti diffusi e la possibilità di condizionamenti culturali e travisamenti occulti. Il difficile è sempre quello: trovare la perla nel campo.

da Jesus

Haiti: le vittime religiose del terremoto

47 Religiosi vittime del terremoto. Distrutte case di varie congregazioni.

Sono 47 i religiosi tra le vittime ¬ oltre 200.000, secondo le ultime stime ¬ del terremoto che il 12 gennaio ha devastato Port-au-Prince, capitale di Haiti. L'agenzia Fides, ha reso pubblico il rapporto più recente inviato dalla Conferenza haitiana dei religiosi, anche se per quanto riguarda la situazione di vari gruppi missionari i dati sono ancora incompleti. Le case di molte Congregazioni religiose sono state distrutte dal terremoto e ci sono state perdite significative tra i religiosi e le persone che ruotavano attorno a loro.
Le Figlie di Maria hanno perso 13 religiose, incluse la superiora provinciale, e tre impiegati. La loro casa e le scuole sono ridotte in macerie. Le Figlie di Maria Regina Immacolatahanno segnalato una situazione simile dei loro edifici e hanno informato della morte di due suore e otto alunne. Due religiosi dei Fratelli dell'Istruzione cristiana sono morti, e tre loro scuole sono state distrutte insieme alla casa provinciale. I missionari di Monfort hanno contato 11 vittime e hanno dichiarato che una casa, una scuola e alcune chiese sono state distrutte. Hanno perso la vita anche sei religiose di questa famiglia spirituale, della Congregazione delle Figlie della Sapienza. E' morta anche un'impiegata, e la Congregazione ha perso le sue case e la scuola. Quattro Piccole Sorelle di Santa Teresa sono morte nel terremoto, insieme a sette professori e a 60 studenti. Cinque loro case e due scuole sono state distrutte. Due Piccoli Fratelli di Santa Teresa sono morti e cinque loro case sono andate perdute. I Salesiani hanno riportato tre vittime, una scuola e una casa distrutte. I Padri della Santa Croce hanno segnalato un morto e una casa devastata. La Congregazione dello Spirito Santo (Padri spiritani) ha perso un membro, la casa e la scuola. Le Suore di Sant'Anna hanno perso una religiosa, la casa e la scuola. Nel sisma è morta anche suor Brigitte Pierre delle Figlie della Carità di San Vincenzo de' Paoli, mentre la casa della Congregazione è rimasta gravemente danneggiata. Altre comunità hanno visto la propria casa
distrutta dal terremoto: i Chierici di San Viatore; i Frati Minori; i Fratelli del Sacro Cuore; i Missionari Oblati di Maria Immacolata; le Suore della Carità di St. Louis; le Suore Domenicane della Presentazione; le Religiose di Gesù e Maria; la Società del Sacro Cuore; i Marianisti; i Missionari di Scheut; i Missionari del Cuore Immacolato di Maria. Hanno perso le proprie scuole anche le suore Salesiane di Don Bosco; i Fratelli del Sacro Cuore; le Suore di San Francesco d'Assisi; le Suore di San Giuseppe di Cluny; le Missionarie dell'Immacolata Concezione e le Suore della Carità di St. Hyacinthe. Le suore di Christ Marie Alphonse hanno perso un orfanotrofio e una scuola. Secondo dati del 2004, l'arcidiocesi di Port-au-Prince aveva 2,5 milioni di cattolici, il 74% della popolazione. La capitale di Haiti era assistita allora da 277 sacerdoti,
387 religiosi e 1.200 religiose.

Scritto da Agenzia Fides

lunedì 8 febbraio 2010

Giorno del Ricordo a Montevideo‏

Domenica 7 c.m. a Montevideo nella Missione Cattolica Italiana, é stata commemorato il Giorno del Ricordo durante la Santa Messa concelebrata con i PP.Scalabriniani dal Nunzio Apostolico in Uruguay Mons. Anselmo Guido Pecorari , dedicata alla memoria degli esuli istriani, fiumani e dalmati deceduti lontano dalla loro terra natale, con la presenza di numerosi Soci del Circolo Giuliano dell'Uruguay.-

E' stato letto il messaggio del Presidente dell'Associazione Giuliani nel Mondo e consegnato ai Presidenti del Comitato Dante Alighieri e della Scuola Italiana
di Montevideo il "Catalogo della Mostra Fotografica sul Giorno del Ricordo" con il Profilo Storico della Venezia Giulia e Dalmazia, pubblicato dall' A.N.V.G.D..-

Durante l'Omelia Monsignor Pecorari ha detto:
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Cari Padre Salvatore, parroco di questa parrocchia, cari Padri Scalabriniani, cari fedeli qui presenti, cari emigranti della Comunitá Giuliana di Fiume, dell'Istria e della Dalmazia: é per me una allegria ed un onore celebrare con voi questa Eucarestia. E costituisce pure un grande privilegio condividere con tutti voi il Giorno del Ricordo -- senza dubbio triste e nostalgico, ma anche carico di speranza -- delle regioni, allora italiane, dove la Comunitá Giuliana, ora residente in Uruguay, ha avuto le sue origini.-

Voi vivete oggi il ricordo delle terre che avete dovuto abbandonare dopo i tragici avvenimenti della 2ª guerra mondiale. Nello stesso tempo voi conservate la memoria delle vostre secolari tradizioni culturali e religiose, delle vostre case, delle vostre chiese, delle vostre cittá, dei vostri cimiteri abbandonati... Quelle terre in cui risiedono le vostre origini, nelle quali voi avete lasciato, non solo la memoria, ma anche il cuore.-

Io ho vissuto durante due anni in quelle regioni da cui provenite ed ho visto le case, le chiese, i luoghi culturali da voi abbandonati ed ora abitati da altre genti.-
Comprendo perció lo sradicamento ed il significato di aver dovuto lasciare il luogo natío tanto amato, ed il dolore del vostro esilio.-

Voi avete voluto vivere il Giorno del Ricordo con una celebrazione Eucaristica nella quale ricordiamo Gesú Cristo, che ha lasciato la Casa del Suo Padre per venire ad abitare con noi. Ascoltiamo dunque la Sua Parola, che puó indicarci il cammino da percorrere nella nostra propria vita .
(omissis)
Questo Vangelo di cui vogliamo essere apostoli, lo abbiamo ricevuto da Dio attraverso le nostre famiglie di origine e dalla tradizione dei nostri padri, negli ambienti dov'é stata originata la nostra vita, dato che i luoghi in cui siamo nati non sono soltanto quelli della nostra memoria e delle nostre tradizioni culturali, ma anche quelli delle nostre tradizioni religiose.-

Carissimi amici della Comunitá Giuliana, di Fiume, dell'Istria e della Dalmazia, la vostra fede e la vostra cultura sono state durante secoli una unica realtá: sono il tesoro che vi é giunto dopo tante generazioni. E questo tesoro é stato una delle piú belle ricchezze delle vostre terre d'origine.- Voi ricordate oggi le vostre radici, i luoghi che vi hanno visto nascere, le terre che furono vostre e dei vostri padri.
Nello stesso tempo voi ricordate e tentate vivere la fede ricevuta dai vostri antenati.-

Voi siete partiti per l'esilio verso altre nazioni del mondo ed avete portato seco, come un prezioso tesoro, la cultura e la fede tipica della regione da cui provenite.
Questo tesoro di cultura e di fede, che voi avete conservato anche nelle nuove nazioni che vi hanno accolto, vi mantiene indissolubilmente uniti, anche nell'esilio, alle vostre radici. Grazie a queste radici di cultura e di fede che voi avete conservato, é rimasto e rimane non solo il ricordo, ma anche un vincolo indistruttibile con le terre Giuliane, di Fiume, dell'Istria e della Dalmazia.-

Oggi altre persone vivono in quelle terre che furono vostre. Molte di loro praticano la fede cattolica.
Vi invito perció, malgrado sia ancora vivo il dolore del sradicamento, a sentire quelli che vivono nelle terre giá vostre,
come fratelli di fede que appartengono ad una unica famiglia, che é la Chiesa Cattolica.
Nell'interno della Chiesa Cattolica, e riferendoci ai luoghi in cui avete vissuto, ora abitati da altri, dobbiamo sentirci fratelli.-

Voi ora non potete pregare nella chiesa che é stata dei vostri padri, neanche potete portare un fiore sulla tomba dei vostri morti.
Eppure in quelle chiese si continua a pregare, in altra lingua, lo stesso Dio che é il Padre Nostro, che é il Padre di voi che vivete nell'esilio
e che é il Padre di quelli che ora abitano nella regione dalla quale voi siete partiti.-

In quella regione, durante secoli, é stata molto venerata la Vergine Maria, particolarmente quella denominata "Madonna di Tersatto".
In quelle terre si ricorda la Casa della Santissima Vergine Maria che si trova attualmente a Loreto.
La stessa Vergine Maria che é stata venerata dai vostri padri, vi aiuti e interceda per voi affinché, anche nell'esilio, possiate continuare mantenere viva la vostra cultura e la vostra fede, e possiate trasmetterle alle nuove generazioni affinché non s'interrompa, pur abitando in altre nazioni, il legame con il vostro territorio d'origine,.

La Santissima Vergine di Tersatto vi aiuti a sentirsi, nel seno della Chiesa Cattolica, fratelli e figli dello stesso Padre comune:
vi aiuti anche a perdonare e saper guardare verso il futuro con speranza.-

Missione: in prima persona

"Quello che vi dirò è frutto di esperienza personale. Prima che dai libri, l'ho imparato dalla vista di tante piaghe sociali. Fui parroco in un sobborgo della mia Como. Contavo fra i miei parrocchiani alcune migliaia di operai in seta, tessitori, filatori, tintori.
In quegli anni potei vedere pur davvicino la misera condizione degli operai. Come si ripercuoteva in loro ogni crisi politica o finanziaria, anche lontana! Oh, le tristi giornate, quand'io, visitando gli infermi, non sentivo, salendo per quelle povere scale, il suono secco e quasi ritmico del telaio! Tristi perché colla miseria entrava spesso il disordine e il disonore nelle famiglie.
E vedendo tutte quelle miserie, mi pareva che il male non stesse tanto nella volontà degli uomini singoli, quanto nel modo con cui il lavoro era organizzato".
G.B. Scalabrini, Il socialismo e l'azione del clero, 1899

Haiti: La campagna di solidarietà continua

Caro confratello religioso e seminarista
Cari laici e giovani scalabriniani

A nome della Congregazione, insieme con il Consiglio Generale, voglio esprimere il mio "GRAZIE!" a tutti voi - religiosi/e, laici, giovani e migranti - che nel "silenzio della carità" avete già collaborato alla Campagna di Solidarietà con Haiti promossa dalla Direzione generale. Ho apprezzato particolarmente il coinvolgimento dei nostri missionari di origine haitiana, sparsi per il mondo, i quali hanno diffuso via internet gli appelli alla preghiera, alla solidarietà e si sono adoperati per mobilitare le comunità dei migranti in cui svolgono il loro servizio pastorale. A voi, carissimi confratelli, tutta la nostra Congregazione è vicina, con un pensiero particolare alle vostre famiglie e parrocchie di origine!

La solidarietà è stata grande! In seguito alla lettera inviata dall'Economo generale il giorno 14 gennaio u.s. sono arrivati finora 60.000,00 dollari USA, dalle più diverse nazioni e provenienze. Ne abbiamo già spediti la metà per il servizio solidale che i confratelli - religiosi e seminaristi - e i volontari svolgono in nome di Scalabrini. Essi accudiscono la "folla" dei sopravvissuti di questa grande catastrofe naturale, feriti fisicamente e psicologicamente. Sono con noi in questo aiuto le nostre vicine di casa, le Suore Domenicane della Presentazione.

Ricordo che in questo momento abbiamo ad Haiti 10 seminaristi e 6 missionari, dei quali voglio elencare i nomi, affinché li ricordiamo nell'Eucaristia di domenica prossima: P. Jean-Robert Royal, P. Giuseppe Durante, P. Sergio Morotti, P. Richard Gérard e due religiosi studenti di teologia: Adler e Jean. Grazie! Voi siete le mani, i piedi e il cuore di tutti gli scalabriniani, che attraverso di voi si prendono cura dei poveri ad Haiti!
Ricordo, per chi ancora non ne fosse a conoscenza, che abbiamo un seminario propedeutico e un seminario filosofico, un centro di formazione per giovani, un centro di spiritualità, un ambulatorio medico di servizio gratuito, una scuola per 450 studenti, una fattoria agricola e una serie di strutture al servizio della Conferenza Episcopale Haitiana e della missione di pace dell'ONU - infermieri, medici e militari.

Vi comunico alcune informazioni ricevute, purtroppo frammentarie, perché rimane ancora molto difficile il contato diretto con la nostra comunità.
Quattro giorni dopo il terremoto, quattro volontari, fra cui la sorella e il cognato del nostro missionario P. Giuseppe Durante sono arrivati al Centro Pastorale e Seminario San Carlo, a Croix-de-Bouquets. Il viaggio era stato già fissato in precedenza, nel quadro dei rapporti di collaborazione con la missione, come avviene da alcuni anni. Ora, dopo quanto è successo, due di loro hanno deciso di rimanere fino al 13 febbraio e gli altri due fino a Pasqua.
I volontari hanno già proceduto alla riparazione dell'impianto delle tubature dell'acqua che erano state danneggiate, al montaggio dei generatori di energia e ad altri lavori di adattamento delle strutture per l'emergenza umanitaria.

Tutti si danno da fare per accogliere i feriti che accorrono numerosi alla nostra missione. Nel campo di calcio è stato allestito un ospedale da campo mobile. Inoltre tutti gli edifici del nostro Seminario servono da riparo ai molti feriti. L'ambulatorio medico che praticava servizi gratuiti è diventato un "vero" ospedale in quella regione, a 10 km dalla capitale Port-au-Prince ed è stracolmo di feriti! Attualmente nella nostra missione lavorano 50 volontari, guidati da 15 medici volontari arrivati dall'Italia, Santo Domingo e USA. Il rimanente spazio circostante è occupato da baracche.
La campagna continua in tanti modi. So che anche le Province si sono mobilitate per aiutare. Tutti siamo necessari in questo momento. Sabato prossimo partiranno per Santo Domingo 45 quintali di viveri raccolti dal signor Florio, fratello di P. Giuseppe, e da amici, per aiutare nel mantenimento di tutti i volontari, ma soprattutto, per coloro che dipendono attualmente dalla Congregazione per le cure e la sopravvivenza.
La Protezione civile italiana (nucleo della Lombardia) è accampata sul terreno circostante al nostro Seminario San Carlo.
Ho saputo che il Consiglio Mondiale delle Chiese sta chiedendo il condono immediato e totale del debito estero di Haiti. Voglio vedere le nostre ONG e Centri Studi coinvolti in queste ed altre campagne, affinché la ricostruzione del paese possa avvenire senza impedimenti "illegittimi" da parte dei paesi ricchi!

Domenica prossima saremo tutti uniti attorno alla stessa Eucaristia per pregare con le comunità migranti per i nostri missionari haitiani, assieme alle loro famiglie e comunità, per lodare e ringraziare il Signore per la testimonianza di carità dei 6 missionari, 10 seminaristi e 50 volontari presenti ad Haiti.


P. Sérgio O. Geremia, c.s.
Superiore generale




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Per inviare un contributo per Haiti:
IN ITALIA: Banca Intesa SPA, Filiale n. 1684 - Roma Monteverde
IBAN: IT60 P030 6905 0780 0000 0020 427
Numero conto: 204 / 27
Conto intestato a: Casa Generalizia della Congregazione dei Missionari di San Carlo - Scalabriniani
Causale: fondo assistenza Haiti.


DALL'EUROPA: Banca Intesa SPA, Filiale n. 1684 - Roma Monteverde
IBAN: IT60 P030 6905 0780 0000 0020 427
BIC: BCITITMM729 - Numero conto: 204 / 27
Conto intestato a: Casa Generalizia della Congregazione dei Missionari di San Carlo - Scalabriniani
Causale: fondo assistenza Haiti.


NEGLI STATI UNITI e CANADA:
Inviare assegno a: Fathers of St. Charles (mettere nell'assegno la nota: Haiti Relief Fund)
209 Flagg Pl., Staten Island, N.Y. 10304


IN AMERICA DEL SUD, AUSTRALIA ed ASIA:
Inviare all'Economo Provinciale, che si incaricherà di avvisare la Direzione generale, la quale subito provvederà a inoltrare il corrispondente al conto di emergenza a carico dei nostri Missionari in Haiti.