Domenica 7 c.m. a Montevideo nella Missione Cattolica Italiana, é stata commemorato il Giorno del Ricordo durante la Santa Messa concelebrata con i PP.Scalabriniani dal Nunzio Apostolico in Uruguay Mons. Anselmo Guido Pecorari , dedicata alla memoria degli esuli istriani, fiumani e dalmati deceduti lontano dalla loro terra natale, con la presenza di numerosi Soci del Circolo Giuliano dell'Uruguay.-
E' stato letto il messaggio del Presidente dell'Associazione Giuliani nel Mondo e consegnato ai Presidenti del Comitato Dante Alighieri e della Scuola Italiana
di Montevideo il "Catalogo della Mostra Fotografica sul Giorno del Ricordo" con il Profilo Storico della Venezia Giulia e Dalmazia, pubblicato dall' A.N.V.G.D..-
Durante l'Omelia Monsignor Pecorari ha detto:
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Cari Padre Salvatore, parroco di questa parrocchia, cari Padri Scalabriniani, cari fedeli qui presenti, cari emigranti della Comunitá Giuliana di Fiume, dell'Istria e della Dalmazia: é per me una allegria ed un onore celebrare con voi questa Eucarestia. E costituisce pure un grande privilegio condividere con tutti voi il Giorno del Ricordo -- senza dubbio triste e nostalgico, ma anche carico di speranza -- delle regioni, allora italiane, dove la Comunitá Giuliana, ora residente in Uruguay, ha avuto le sue origini.-
Voi vivete oggi il ricordo delle terre che avete dovuto abbandonare dopo i tragici avvenimenti della 2ª guerra mondiale. Nello stesso tempo voi conservate la memoria delle vostre secolari tradizioni culturali e religiose, delle vostre case, delle vostre chiese, delle vostre cittá, dei vostri cimiteri abbandonati... Quelle terre in cui risiedono le vostre origini, nelle quali voi avete lasciato, non solo la memoria, ma anche il cuore.-
Io ho vissuto durante due anni in quelle regioni da cui provenite ed ho visto le case, le chiese, i luoghi culturali da voi abbandonati ed ora abitati da altre genti.-
Comprendo perció lo sradicamento ed il significato di aver dovuto lasciare il luogo natío tanto amato, ed il dolore del vostro esilio.-
Voi avete voluto vivere il Giorno del Ricordo con una celebrazione Eucaristica nella quale ricordiamo Gesú Cristo, che ha lasciato la Casa del Suo Padre per venire ad abitare con noi. Ascoltiamo dunque la Sua Parola, che puó indicarci il cammino da percorrere nella nostra propria vita .
(omissis)
Questo Vangelo di cui vogliamo essere apostoli, lo abbiamo ricevuto da Dio attraverso le nostre
famiglie di origine e dalla tradizione dei nostri padri, negli ambienti dov'é stata originata la nostra vita, dato che i luoghi in cui siamo nati non sono soltanto quelli della nostra memoria e delle nostre tradizioni culturali, ma anche quelli delle nostre tradizioni religiose.-
Carissimi amici della Comunitá Giuliana, di Fiume, dell'Istria e della Dalmazia, la vostra fede e la vostra cultura sono state durante secoli una unica realtá: sono il tesoro che vi é giunto dopo tante generazioni. E questo tesoro é stato una delle piú belle ricchezze delle vostre terre d'origine.- Voi ricordate oggi le vostre radici, i luoghi che vi hanno visto nascere, le terre che furono vostre e dei vostri padri.
Nello stesso tempo voi ricordate e tentate vivere la fede ricevuta dai vostri antenati.-
Voi siete partiti per l'esilio verso altre nazioni del mondo ed avete portato seco, come un prezioso tesoro, la cultura e la fede tipica della regione da cui provenite.
Questo tesoro di cultura e di fede, che voi avete conservato anche nelle nuove nazioni che vi hanno accolto, vi mantiene indissolubilmente uniti, anche nell'esilio, alle vostre radici. Grazie a queste radici di cultura e di fede che voi avete conservato, é rimasto e rimane non solo il ricordo, ma anche un vincolo indistruttibile con le terre Giuliane, di Fiume, dell'Istria e della Dalmazia.-
Oggi altre persone vivono in quelle terre che furono vostre. Molte di loro praticano la fede cattolica.
Vi invito perció, malgrado sia ancora vivo il dolore del sradicamento, a sentire quelli che vivono nelle terre giá vostre,
come fratelli di fede que appartengono ad una unica famiglia, che é la Chiesa Cattolica.
Nell'interno della Chiesa Cattolica, e riferendoci ai luoghi in cui avete vissuto, ora abitati da altri, dobbiamo sentirci fratelli.-
Voi ora non potete pregare nella chiesa che é stata dei vostri padri, neanche potete portare un fiore sulla tomba dei vostri morti.
Eppure in quelle chiese si continua a pregare, in altra lingua, lo stesso Dio che é il Padre Nostro, che é il Padre di voi che vivete nell'esilio
e che é il Padre di quelli che ora abitano nella regione dalla quale voi siete partiti.-
In quella regione, durante secoli, é stata molto venerata la Vergine Maria, particolarmente quella denominata "Madonna di Tersatto".
In quelle terre si ricorda la Casa della Santissima Vergine Maria che si trova attualmente a Loreto.
La stessa Vergine Maria che é stata venerata dai vostri padri, vi aiuti e interceda per voi affinché, anche nell'esilio, possiate continuare mantenere viva la vostra cultura e la vostra fede, e possiate trasmetterle alle nuove generazioni affinché non s'interrompa, pur abitando in altre nazioni, il legame con il vostro territorio d'origine,.

La Santissima Vergine di Tersatto vi aiuti a sentirsi, nel seno della Chiesa Cattolica, fratelli e figli dello stesso Padre comune:
vi aiuti anche a perdonare e saper guardare verso il futuro con speranza.-
E' stato letto il messaggio del Presidente dell'Associazione Giuliani nel Mondo e consegnato ai Presidenti del Comitato Dante Alighieri e della Scuola Italiana
di Montevideo il "Catalogo della Mostra Fotografica sul Giorno del Ricordo" con il Profilo Storico della Venezia Giulia e Dalmazia, pubblicato dall' A.N.V.G.D..-
Durante l'Omelia Monsignor Pecorari ha detto:
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Cari Padre Salvatore, parroco di questa parrocchia, cari Padri Scalabriniani, cari fedeli qui presenti, cari emigranti della Comunitá Giuliana di Fiume, dell'Istria e della Dalmazia: é per me una allegria ed un onore celebrare con voi questa Eucarestia. E costituisce pure un grande privilegio condividere con tutti voi il Giorno del Ricordo -- senza dubbio triste e nostalgico, ma anche carico di speranza -- delle regioni, allora italiane, dove la Comunitá Giuliana, ora residente in Uruguay, ha avuto le sue origini.-
Voi vivete oggi il ricordo delle terre che avete dovuto abbandonare dopo i tragici avvenimenti della 2ª guerra mondiale. Nello stesso tempo voi conservate la memoria delle vostre secolari tradizioni culturali e religiose, delle vostre case, delle vostre chiese, delle vostre cittá, dei vostri cimiteri abbandonati... Quelle terre in cui risiedono le vostre origini, nelle quali voi avete lasciato, non solo la memoria, ma anche il cuore.-
Io ho vissuto durante due anni in quelle regioni da cui provenite ed ho visto le case, le chiese, i luoghi culturali da voi abbandonati ed ora abitati da altre genti.-
Comprendo perció lo sradicamento ed il significato di aver dovuto lasciare il luogo natío tanto amato, ed il dolore del vostro esilio.-
Voi avete voluto vivere il Giorno del Ricordo con una celebrazione Eucaristica nella quale ricordiamo Gesú Cristo, che ha lasciato la Casa del Suo Padre per venire ad abitare con noi. Ascoltiamo dunque la Sua Parola, che puó indicarci il cammino da percorrere nella nostra propria vita .
(omissis)
Questo Vangelo di cui vogliamo essere apostoli, lo abbiamo ricevuto da Dio attraverso le nostre

Carissimi amici della Comunitá Giuliana, di Fiume, dell'Istria e della Dalmazia, la vostra fede e la vostra cultura sono state durante secoli una unica realtá: sono il tesoro che vi é giunto dopo tante generazioni. E questo tesoro é stato una delle piú belle ricchezze delle vostre terre d'origine.- Voi ricordate oggi le vostre radici, i luoghi che vi hanno visto nascere, le terre che furono vostre e dei vostri padri.
Nello stesso tempo voi ricordate e tentate vivere la fede ricevuta dai vostri antenati.-
Voi siete partiti per l'esilio verso altre nazioni del mondo ed avete portato seco, come un prezioso tesoro, la cultura e la fede tipica della regione da cui provenite.
Questo tesoro di cultura e di fede, che voi avete conservato anche nelle nuove nazioni che vi hanno accolto, vi mantiene indissolubilmente uniti, anche nell'esilio, alle vostre radici. Grazie a queste radici di cultura e di fede che voi avete conservato, é rimasto e rimane non solo il ricordo, ma anche un vincolo indistruttibile con le terre Giuliane, di Fiume, dell'Istria e della Dalmazia.-
Oggi altre persone vivono in quelle terre che furono vostre. Molte di loro praticano la fede cattolica.
Vi invito perció, malgrado sia ancora vivo il dolore del sradicamento, a sentire quelli che vivono nelle terre giá vostre,
come fratelli di fede que appartengono ad una unica famiglia, che é la Chiesa Cattolica.
Nell'interno della Chiesa Cattolica, e riferendoci ai luoghi in cui avete vissuto, ora abitati da altri, dobbiamo sentirci fratelli.-
Voi ora non potete pregare nella chiesa che é stata dei vostri padri, neanche potete portare un fiore sulla tomba dei vostri morti.
Eppure in quelle chiese si continua a pregare, in altra lingua, lo stesso Dio che é il Padre Nostro, che é il Padre di voi che vivete nell'esilio
e che é il Padre di quelli che ora abitano nella regione dalla quale voi siete partiti.-
In quella regione, durante secoli, é stata molto venerata la Vergine Maria, particolarmente quella denominata "Madonna di Tersatto".
In quelle terre si ricorda la Casa della Santissima Vergine Maria che si trova attualmente a Loreto.
La stessa Vergine Maria che é stata venerata dai vostri padri, vi aiuti e interceda per voi affinché, anche nell'esilio, possiate continuare mantenere viva la vostra cultura e la vostra fede, e possiate trasmetterle alle nuove generazioni affinché non s'interrompa, pur abitando in altre nazioni, il legame con il vostro territorio d'origine,.

La Santissima Vergine di Tersatto vi aiuti a sentirsi, nel seno della Chiesa Cattolica, fratelli e figli dello stesso Padre comune:
vi aiuti anche a perdonare e saper guardare verso il futuro con speranza.-
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